A inizio dicembre 2014 si tenne una riunione delle associazioni di categoria presso l'assessorato alle Attività Produttive e chi scrive, in rappresentanza dell'ACCAN, ricordò all'assessore e ai rappresentati dell'AICAST che avevano proposto 'i pacchi' che il polistirolo, oltre che di dubbio gusto come addobbo, aveva già causato problemi di inquinamento e degrado al centro storico negli anni precedenti. Inutile dire che i moniti derivanti dalle esperienze precedenti non siano serviti a nulla.
Alle osservazioni che, a nome dell'ACCAN ponemmo in riunione, i referenti dell'AICAST ribadirono che il rischio inquinamento non c'era.
Tanto bastò all'assessore Carmela De Stefano per consentirne l'apposizione.
Eppure sarebbe bastato un minimo di buon senso e di 'memoria storica'. Nola, infatti, non è nuova agli 'obbrobri' in polistirolo utilizzati come addobbi di Natale.
Già negli anni dal 2009 al 2011 l'allora assessore ai beni e attività culturali del Comune di Nola Mariagrazia De Lucia aveva riempito il centro storico di 'sculture' di polistirolo che, puntualmente, si sgretolavano seminando inquinanti nel 'salotto buono della città' e contaminando la villa comunale e le altre aree a verde del centro storico.
Nel 2012 si riuscì a impedire l'ulteriore presenza nella città della cartapesta di 'obbrobri' natalizi in polistirolo grazie a una denuncia pubblica di Legambiente Parco del Vesuvio (a opera di chi scrive) dopo che il polistirolo aveva pesantemente inquinato la villa comunale.
(IL LINK ALLA DENUNCIA SUL POLISTIROLO IN VILLA COMUNALE A NOLA)
Nel 2015, dopo due anni di 'buon senso' manifestato dall'amministrazione comunale, ci hanno pensato i soci dell'AICAST a riproporre un intervento che certamente non ha giovato all'ambiente e alla vivibilità del centro storico.
AreaNolana.org approfitta per invitare pubblicamente l'amministrazione comunale di Nola a bandire definitivamente qualsiasi 'addobbo' in polistirolo dalla città di Nola e di sanzionare come previsto da legge chi disperde materiali inquinanti, come il polistirolo, appunto, nelle strade della città.
Ciò sia per rispetto alle tradizioni artigiane legate al patrimonio immateriale UNESCO delle macchine a spalla sia per evitare ulteriori fattori di inquinamento e di degrado in una città che certo non brilla per la vivibilità urbana.